FAQ

Area territoriale

• È possibile prevedere Operazioni che abbiano a riferimento più aree territoriali?

No. Come previsto dal bando, ciascuna Operazione dovrà avere a riferimento una sola area territoriale. Esclusivamente per quanto riguarda l’Azione 1, vista la peculiarità dell’utenza e l’articolazione delle rete scolastica, non si preclude la possibilità di progettare percorsi che vedano un partenariato che coinvolga, ad esempio, anche Istituzioni scolastiche di territori limitrofi. In questo caso, sarà possibile individuare un’area territoriale prevalente di ricaduta degli interventi, evidenziando e motivando adeguatamente tale scelta nella corrispondente parte del Formulario.

Piano di intervento territoriale

• Posto che una scuola può aderire a un unico piano di intervento territoriale, tale unico piano può prevedere la partecipazione di più scuole?

Sì, il Piano è un “piano di intervento territoriale”, che può coinvolgere tutti gli Istituti scolastici interessati.

• Lo stesso Piano di intervento territoriale può sostenere sia operazioni in azione 1 che in azione 2?

In linea teorica - fermo restando che nell'unico Piano dovrà essere realizzato il necessario coinvolgimento di tutti i soggetti nonché la declinazione puntuale dei contenuti previsti dall'Avviso per ciascuna delle due azioni - è possibile presentare un unico Piano territoriale a corredo delle operazioni presentate sia sull'azione 1 che sull'azione 2.

• Relativamente all’azione 1, le scuole che partecipano al partenariato previsto dal Piano di intervento territoriale devono essere soggetti ATTUATORI o possono essere semplicemente soggetti PROMOTORI?

La valutazione di merito va effettuata in sede di presentazione dell’operazione e, più a monte in sede di definizione del Piano di intervento territoriale. Resta inteso che solo i soggetti attuatori potranno accedere a eventuali finanziamenti, da indicare in sede di presentazione dell’Operazione o previa richiesta di autorizzazione, mentre i soggetti promotori concorrono solo a titolo non oneroso al conseguimento degli obiettivi dell’Operazione e non sarà possibile richiedere in fase di attuazione di riconoscere loro finanziamenti per lo svolgimento delle attività. Si rammenta, inoltre, che i soggetti attuatori devono essere in possesso del codice organismo.

Si specifica che per tutti i progetti di cui alla tipologia C03 la responsabilità dovrà essere formalmente attribuita ad un Ente di formazione professionale accreditato, anche in qualità di soggetto referente, sia lo stesso il soggetto titolare dell’Operazione o un partner attuatore. Altri partner attuatori non potranno realizzare le attività di direzione, coordinamento, tutoraggio e segreteria didattico-organizzativa dei suddetti progetti e, pertanto, non potranno essere i soggetti referenti.

Azione 1

Struttura progettuale

• Relativamente all’Azione 1, la misura 1.1 “Misure orientative” (cod. A01) è obbligatoriamente legata alla Formazione permanente di cui alla misura 1.2 o può essere erogata anche come azione autonoma?

Le due misure sono indipendenti tra loro e ogni studente può essere destinatario di una o di entrambe le misure, ferma restando la coerenza complessiva rispetto all’Operazione.

• Relativamente all’Azione 1, misura 1.2 “Percorsi di formazione permanente” (cod. C03) rivolti a studenti frequentanti la scuola, è possibile prevedere anche una parte di stage in azienda, individuando per ogni allievo il contesto di impresa più idoneo alle caratteristiche/abilità emerse? Se sì, in quale percentuale rispetto alle ore complessive del percorso?

È possibile articolare il progetto prevedendo una parte di formazione in impresa (stage). L’adeguatezza delle modalità e metodologie di intervento proposte - e quindi anche dell’articolazione del percorso - sarà valutata in relazione alle caratteristiche dei destinatari previsti dal progetto e alla coerenza complessiva rispetto all’Operazione.

• Relativamente all’Azione 1, misura 1.2 “Percorsi di formazione permanente” (cod. C03) da erogare in piccoli gruppi, qualora in una scuola non ci fosse un numero elevato di allievi che possano essere raggruppati partendo dai bisogni e dalle competenze individuali, quale numero minimo per ogni percorso è necessario prevedere?

Fermo restando che i destinatari dei percorsi formativi non devono necessariamente provenire da un unico Istituto scolastico, la numerosità del gruppo classe proposto è uno degli elementi di coerenza e rispondenza dell'operazione e dell'impianto progettuale rispetto alle caratteristiche dei destinatari previsti e di adeguatezza delle soluzioni organizzative proposte. Non è quindi possibile definire a priori un numero minimo di partecipanti.

Destinatari

• I percorsi orientativi anno scolastico 2016/2017 sono rivolti solo agli studenti del 5° anno o si possono rivolgere anche agli studenti del 4° anno che assolvono l’obbligo formativo al compimento dei 18 anni?

Non ci sono vincoli riferiti all'anno di frequenza o all'assolvimento dell'obbligo: i destinatari delle attività sono allievi certificati a norma di legge, individuati dalle Istituzioni scolastiche.

Azione 2

Destinatari

• Cosa si intende per “Giovani che hanno terminato da poco il percorso scolastico/formativo”? Un anno o anche di più?

Non si ritiene opportuno circoscrivere a un arco temporale rigido: l'attenzione è posta sul fatto che il giovane si trovi nella fase di transizione scuola-lavoro e che l'operazione nel suo complesso miri a “migliorare l'occupabilità dei soggetti attraverso il potenziamento delle autonomie, la valorizzazione delle competenze e capacità possedute e l'acquisizione di competenze professionali specifiche”.

• Relativamente all’Azione 2, misura 2.2 “Percorsi di formazione permanente” (cod. C03), uno stesso utente può frequentare sia il percorso di prevenzione sicurezza per il tirocinio che la formazione sulle competenze trasversali?

Sì.