Emilia-Romagna prima regione in Italia per l'utilizzo dei fondi Ue
Già finanziati e pagati interventi per 1,4 miliardi, quasi il 60% dei 2,5 del periodo 2014-2020. Già al termine del settennato precedente, 2007-2013, l’Emilia-Romagna si confermava la Regione più virtuosa nella spesa dei Fondi europei. Per quanto riguarda la programmazione complessiva 2014-2020, tra Fondo sociale europeo, Fondo europeo di sviluppo regionale e Programma di sviluppo rurale, il totale delle risorse a disposizione della Regione è pari a 2,46 miliardi. Secondo l’ultimo monitoraggio, oltre il 56% degli impegni presi sono già stati finanziati e pagati, con l’attenzione a tre linee strategiche prioritarie: economia forte, aperta, sostenibile e globale; società del lavoro dinamica, società equa e inclusiva.
L’Emilia-Romagna è anche la prima Regione in Italia per l’utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo. A confermarlo i dati del Ministero dell’economia, aggiornati al 30 giugno 2018: il Programma operativo regionale Fse dispone di risorse pari a € 786.250.182 con € 482.975.109,90 impegnati per progetti già avviati o in partenza entro i prossimi due anni. Di questi, quasi la metà - € 219.806.858,41 - sono già stati utilizzati. Da qui la soddisfazione dell’assessore regionale al coordinamento delle politiche europee, Patrizio Bianchi: “Non solo riusciamo a spendere tutto ma questo ci consente anche di ricevere un premio. Chi utilizza tutti i fondi ottiene infatti il 5% in più rispetto alle risorse previste e per l’Emilia-Romagna questo si ripete ormai da tre programmazioni. Alcune Regioni, italiane e di tutta l’Europa del sud, hanno dei problemi perché per impegnare questi fondi servono programmazione e un territorio con soggetti privati in grado di partecipare con progetti seri. Ad esempio, per fare un bando sull’innovazione servono gli innovatori e non tutte le regioni li hanno. Si tratta di una difficoltà oggettiva, non di malgoverno. Da noi la situazione è diversa: oltre a un’esperienza amministrativa di impegno dei fondi, abbiamo anche un territorio che può rispondere alle nostre esigenze”.