Università, la Regione investe sui Big Data
Borse triennali di dottorato per un’economia digitale, per l’innovazione e la specializzazione del nostro sistema economico-produttivo e il patrimonio culturale. E poi formazione sui Big Data aperta a tutti i neolaureati degli atenei dell’Emilia-Romagna, provenienti da tutti gli indirizzi.
Punta a questi due progetti la Regione, presentati oggi 8 giugno 2018 a R2B in conferenza stampa, per dare ai giovani laureati competenze chiave e allo stesso tempo portare nelle imprese professionalità qualificate per competere su scala globale. Oltre all’assessore regionale al Lavoro, Formazione e Università, Patrizio Bianchi, erano presenti Roberto Fornari, prorettore alla ricerca Università di Parma; Antonino Rotolo, prorettore per la ricerca Università di Bologna; Sergio Valeri, delegato rettorale alla Ricerca Università di Modena e Reggio Emilia; Andrea Conti, prorettore delegato alla ricerca Università di Ferrara; Ferruccio Resta, Politecnico di Milano; per Ifoa, erano presenti il direttore Umberto Lonardoni e Francesco Buzzoni.
“Con la sottoscrizione del Patto per il lavoro tutti i firmatari si sono impegnati a contribuire al rilancio dello sviluppo e dell’occupazione nella nostra Regione, a partire dall’analisi dei cambiamenti in atto - ha sottolineato l’assessore Patrizio Bianchi. Siamo convinti che la crescita e la capacità di generare buona occupazione della nostra società si fondino sulla diffusione delle conoscenze e delle competenze e quindi su un’ampia capacità di innovazione nella produzione e nei servizi delle imprese del territorio grazie alla connessione tra sistema produttivo e il mondo della ricerca e della formazione”.
Borse di dottorato
Sono 58 le borse triennali di dottorato finanziate dalla Regione, in attuazione del Piano triennale alte competenze per la ricerca, il trasferimento tecnologico e l’imprenditorialità, con oltre 5 milioni di euro del Fondo sociale europeo. I progetti di formazione alla ricerca sono stati presentati da tutti gli atenei presenti in Regione.
I dottorati approvati riguardano tre specifici ambiti individuati dalla Regione come strategici:
- risorse umane per un’economia digitale: Big Data (17 borse triennali, per le quali la Regione ha investito oltre 1,4 milioni di euro);
- risorse umane per la specializzazione intelligente (38 borse triennali, circa 3,3 milioni);
- risorse umane per il patrimonio culturale (3 borse triennali, circa 260mila euro).
Per il primo ambito focalizzato sui Big Data, i progetti dovranno permettere di formare competenze specialistiche necessarie a cogliere il potenziale dell’economia digitale. Il supercomputing e i big data sono esempi della convergenza di competenze, infrastrutture e tecnologie che aprono nuove opportunità di crescita economica e di progresso scientifico con ricadute in numerosi ambiti applicativi.
I progetti sulla specializzazione intelligente dovranno permettere di formare alte competenze per la ricerca e l’innovazione finalizzate a concorrere con gli obiettivi generali e specifici della Strategia regionale.
I dottorati del terzo ambito dovranno formare alte competenze finalizzate al recupero e alla valorizzazione del patrimonio culturale. I progetti dovranno valorizzare le esperienze e le collaborazioni attivate sul territorio con particolare riferimento agli eventi sismici del 2012 per il recupero e la messa in rete del patrimonio culturale.
Destinatari sono le persone in possesso di un titolo di studio di II livello che consenta l’accesso ai corsi di dottorato secondo la normativa vigente, senza restrizioni in base alla residenza dei destinatari.
- Elenco completo dei progetti di formazione alla ricerca iapprovati con Delibera di GR n. 769 del 21/05/2018
Formazione per i neolaureati
Oltre ai 17 dottorati triennali finanziati in ambito Big Data, al via anche la formazione sui Big Data aperta a tutti i neolaureati degli atenei dell’Emilia-Romagna, di tutti gli indirizzi. Il progetto della Regione, finanziato con 900 mila euro, è stato pensato per dare ai neolaureati competenze chiave da giocare nella futura occupazione e allo stesso tempo per introdurre nei mercati in cui andranno ad operare nuove opportunità di competitività su scala globale.
Un’azione su scala regionale, realizzata tramite il progetto “Anticipare la crescita con le nuove competenze sui Big Data” attuato da Formindustria Emilia-Romagna, CIS, For.p.in, Il Sestante Romagna, IFOA, Cisita, Assoform Romagna, Fondazione Aldini Valeriani, Nuova Didactica, Università di Bologna, Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Parma, Università di Ferrara, IFOA Management con la collaborazione di altri numerosi ed importanti partners.
Sono 11 i progetti pensati all’interno di tre macroindirizzi di provenienza dei candidati - umanistico, economico-giuridico, scientifico - con la possibilità di scegliere il proprio percorso formativo individuale e modulare le aree formative di interesse, fino ad un totale di 500 ore di formazione. Ecco i percorsi:
1. Intro to Big Data – 80 ore, propedeutico per area umanistica, giuridico economica e scientifica;
2. Basi di Statistica, matematica, gestione DB – 80 ore, propedeutico e obbligatorio per area umanistica, giuridico economica, opzionale per l’area scientifica
3. Marketing & Social Media Analytics – 80 ore, Specialistico per area umanistica, giuridico economica e scientifica
4. Data Journalism – 80 ore, Specialistico per area umanistica e giuridico economica
5. Machine learning & Video analytics – 80 ore, Specialistico per area giuridico economica e scientifica
6. Data Privacy, security and Ethics – 80 ore, Specialistico per area umanistica e giuridico economica
7. 4.0 Operations (IOT&Big Data Analytics) – 80 ore, Specialistico per area scientifica
8. Tecnologie e software per il trattamento dei Big Data – 156 ore, Specialistico per area scientifica
9. Deep learning – Artificial Intelligence – Natural Linguistic processing (IBM, SAS) – 156 ore, Specialistico per area scientifica
10. Big Data & Start Up – 80 ore, Progetto ponte specialistico per area umanistica, giuridico economica e scientifica
11. Project Work settoriale – 80 ore, Progetto ponte specialistico per area umanistica, giuridico economica e scientifica.
Lo studio di Nomisma sui Big Data
Il beneficio della diffusione di conoscenze in questo ambito viene confermato da uno studio di Nomisma commissionato da Aster e Regione e presentato a R2B: sfruttando i big data tre aziende su quattro (71,4% delle risposte) riescono ad aumentare la produttività o il fatturato e a sviluppare nuovi processi e prodotti, ma per ottenere questi risultati è necessario aspettare almeno due o tre anni. L’analisi, che ha riguardato un campione di importanti aziende emiliano-romagnole – fra cui Bper, Cir, Coop, Granarolo, Unipol Sai, Yoox, Crif, Sacmi, IMA – che lavorano con i big data, ha evidenziato gli ostacoli che le imprese incontrano nel raggiungimento degli obiettivi fissati nei progetti, tra cui la mancanza di adeguata formazione sul tema anche a livello manageriale (in cartella una scheda dettagliata sulla ricerca).
Emilia-Romagna e Big Data
Il 70% della capacità di supercalcolo del Paese è concentrata qui, in Emilia-Romagna. L’insieme dei soggetti che nella nostra regione opera nell’ambito dei Big Data rappresenta uno degli hub più grandi in Europa, una concentrazione di centri di tecnologie e di ricerca all’avanguardia internazionale – alcuni dei quali confluiranno nel Bologna Big Data Technopole – come il Cineca, Infn, le università regionali, Inaf, Ingv, Cnr, Enea che conta più di 1700 ricercatori, in parte stranieri. Tutte queste realtà che insieme formano la Big Data Community dell’Emilia-Romagna si sono costituite recentemente in una associazione.