Coronavirus, i presidenti Bonaccini e Rousset scrivono alla commissaria europea per la Politica di coesione
Fondi europei per rispondere all’emergenza Coronavirus da utilizzare subito, semplificando le regole di controllo, e la richiesta di prolungare l’attuale programmazione 2014-2020 di un anno per poter avere risorse aggiuntive fresche.
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e quello della Nuova Aquitania (Francia), Alain Rousset, Regioni unite da uno storico rapporto di partnership, hanno scritto alla commissaria europea per la Politica di coesione e le riforme, Elisa Ferreira, per ribadire che occorre mettere subito in campo strumenti nuovi per sostenere le imprese e il tessuto socioeconomico messi in ginocchio dall’emergenza sanitaria che sta colpendo tutta Europa.
Non basta infatti la proposta di reindirizzare i fondi ancora disponibili dei programmi europei 2014-2020 per far fronte all’emergenza, come suggerito dalla commissaria, che penalizzerebbe quelle Regioni virtuose, come Emilia-Romagna e Aquitania appunto, che si trovano in una fase avanzata della programmazione e che potrebbero riorientare non più dell’1% per finanziare “azioni Covid”.
“Tali risorse - si legge nella lettera inviata a Bruxelles - sono assai lontane dai bisogni reali e quotidiani dei nostri territori per far fronte alle gravi conseguenze della crisi”.
La proposta
In primo luogo, per poter utilizzare subito quell’1%, occorre “semplificare radicalmente le regole di controllo e audit per le azioni in risposta all'emergenza Covid-19. Questa è una condizione sine qua non per poter garantire che i fondi europei, di fronte a una crisi senza precedenti, possano sostenere prioritariamente le imprese, il tessuto socioeconomico e gli attori locali in vista della ripresa”.
E poi la richiesta di poter ricorrere a un “meccanismo in grado di prolungare l’attuale programmazione di un anno, che disponga di corrispondenti risorse supplementari per combattere gli effetti della crisi. La proposta, purché attuata rapidamente, potrebbe essere formulata nello stesso spirito del regolamento transitorio in discussione per il Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Feasr)”.
Un'ipotesi, chiudono i due presidenti, che “presuppone che gli Stati membri raggiungano un accordo rapido e ambizioso sul quadro finanziario pluriennale 2021-2027, come da noi fortemente auspicato. Non vi è più tempo per esitare, è necessaria la mobilitazione di tutti”.