Resiliente, sostenibile, plurale: si conclude il Festival della Cultura tecnica
Resiliente, sostenibile, plurale: il Festival della Cultura tecnica, nonostante la situazione di innegabile difficoltà per tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle scuole e dai loro protagonisti, quest’anno ha superato se stesso. La manifestazione promossa dalla Città metropolitana di Bologna e co-finanziata dalla Regione Emilia-Romagna con risorse del Fondo sociale europeo ha saputo trovare la strada per dare vita a un programma di incontri, convegni, momenti di scambio, riflessione e di intrattenimento in grado di mettere la cultura tecnica, scientifica e tecnologica al centro del dibattito. Non solo: grazie al Festival, alla settima edizione metropolitana e alla terza a livello regionale, si è realizzata una grande operazione culturale, capace di dare visibilità e riconoscibilità a tutti i temi dell’Agenda ONU 2030.
La rimodulazione di molti degli appuntamenti in chiave digitale a causa del persistere della pandemia, pur rappresentando una sfida per gli organizzatori, ha consentito di ridurre le distanze e ampliare significativamente il bacino del pubblico. Per oltre due mesi - dal 17 ottobre al 19 dicembre 2020 - la rassegna ha accompagnato giovani, insegnanti e l’intera cittadinanza in un avvincente viaggio nella cultura tecnica, scientifica e tecnologica, con migliaia di partecipanti che hanno assistito, in presenza e online, ai circa 500 eventi in programma.
Una prima testimonianza del grande interesse da parte del pubblico si è avuta in occasione della giornata inaugurale che, per la prima volta dalla diffusione regionale della rassegna nel 2018, si è svolta in modo coordinato e condiviso su tutto il territorio. Un segno di coesione che ha trovato ulteriore riscontro nell’organizzazione di una serie di appuntamenti a carattere regionale, oltre che nella condivisione del focus tematico, gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, quest’anno declinati in particolare attorno al concetto di Sviluppo sostenibile e resilienza. Da Piacenza a Rimini, tutti gli enti, le associazioni e i partner di progetto si sono dimostrati in prima persona resilienti, da un lato aggiornando le proprie competenze per dare vita a eventi ibridi o totalmente online, dall’altro individuando nuovi modi per occuparsi delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Math).
Infine, il Festival ha continuato a insistere sul contrasto ai gap di genere, ricontestualizzandolo in riferimento all’Agenda: evento esemplificativo in questo senso è stato il convegno a più voci Agenda 2030: femminile plurale, organizzato da Città metropolitana di Bologna, Regione Emilia-Romagna e A.E.C.A, in collaborazione con il Comitato scientifico regionale del Festival della Cultura tecnica 2020.