Welfare e lavoro, protocollo di intesa tra la Regione e l’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria
Progettare insieme le condizioni per crescita economica, formazione, occupazione e accesso ai servizi pubblici.
È con queste finalità che è stato firmato nell’aula Absidale Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna, nell’ambito delle celebrazioni per il trentennale della nascita delle fondazioni bancarie, un protocollo di intesa tra la Regione Emilia-Romagna e l’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna che, contestualmente, ha aderito al Patto per il lavoro e per il Clima, facendo così salire a 60 il numero dei firmatari, che comprende parti sociali, enti locali, università, Terzo settore e volontariato, associazioni ambientaliste, Ufficio scolastico regionale, professioni, Camere di commercio, banche.
A siglare i documenti il presidente della Regione e il presidente dell’Associazione tra Fondazioni di origine bancaria dell’Emilia-Romagna dal 2018 al 2022.
Presenti anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, l’assessore regionale al Bilancio, e il presidente di Acri-Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa.
Il protocollo
Il protocollo prevede che Associazione e Regione collaborino, nel rispetto dei propri ruoli e competenze, a definire progetti e interventi condivisi. Oltre alla realizzazione delle missioni del Pnrr, degli obiettivi specifici dei Fondi strutturali e di investimento europei e della strategia nazionale aree interne, l’accordo individua come prioritari interventi di ampio impatto sociale, destinati a valorizzare specializzazioni e vocazioni di ciascun territorio, in particolare la riduzione delle diseguaglianze nelle opportunità di istruzione, occupazione e di accesso ai servizi pubblici.
Tra gli ambiti di progettualità su cui si focalizza l’intesa: le infrastrutture di welfare, il terzo settore, le attività formative per diversi target di popolazione, il sostegno a nuove realtà imprenditoriali, la creazione di nuova e buona occupazione, la transizione ecologica e climatica, la digitalizzazione e innovazione tecnologica, la salvaguardia del territorio e dell’agricoltura sostenibile, la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, la promozione di salute e benessere.