Rete delle scuole che promuovono salute, 119 gli istituti aderenti a un anno dall’avvio

Salomoni: “Così mettiamo a sistema le buone pratiche per favorire il benessere della comunità scolastica e contrastiamo le disuguaglianze sanitarie”

Educazione alla sostenibilità ambientale, uscite organizzate con le biciclette della scuola, allestimento di spazi per il gioco libero all’aperto. E poi progetti per favorire il benessere fisico e psicologico degli studenti, per agevolare convivenza e inclusione, per contrastare disagio e abbandono scolastico.

Sono alcune delle attività e delle esperienze messe in campo dalle Scuole che promuovono salute, una rete di istituti di ogni ordine e grado nata su iniziativa della Regione Emilia-Romagna per favorire, in collaborazione con le Aziende sanitarie territoriali e l’Ufficio scolastico regionale, percorsi e progetti di promozione della salute in ambito scolastico.

Una sperimentazione che, a distanza di un anno dal suo avvio, in questo primo anno scolastico ha coinvolto 119 istituti e plessi su tutto il territorio regionale, portando alla realizzazione di numerosi progetti orientati alla promozione di sani e corretti stili di vita, che hanno visto la partecipazione di studenti, docenti, personale della scuola e famiglie. In un contesto che vede peraltro l’Emilia-Romagna prima Regione a essersi dotata di una legge dedicata alla promozione della salute e del benessere delle studentesse e degli studenti.

A fare il punto sulle esperienze e le iniziative realizzate, nell’ambito del convegno Rete delle scuole che promuovono salute a Bologna nella sede della Regione, è stata l’assessora alla Scuola, Paola Salomoni. All’incontro sono intervenuti quattro istituti che hanno aderito alla Rete: l’Istituto professionale Filippo Re di Reggio Emilia, il Polo liceale di Imola, Futura ente di formazione del sistema IeFP di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, e l’Istituto comprensivo Casadio di Cotignola (Ravenna).

“La scuola è un istituto molto importante per i giovani, sia dal punto di vista didattico e educativo, sia per la quantità di tempo che vi trascorrono, in un periodo sostanziale della loro crescita, in cui si consolidano comportamenti e abitudini, sottolinea l’assessora Paola Salomoni. Promuovere progetti di salute e benessere a scuola significa quindi cogliere l’opportunità per diffondere abitudini sane, sensibilizzare sull’importanza della prevenzione e contrastare le disuguaglianze di salute. E, quindi, realizzare un miglior ambiente didattico per gli studenti e per il personale scolastico. L’alto numero di adesioni alla Rete- aggiunge Salomoni- è la prova tangibile dell’interesse con cui è stata accolta questa sfida di integrazione tra i due mondi: scuola e sanità. L’obiettivo, ora - conclude-, è ampliare ulteriormente l’iniziativa affinché benessere e salute possano diventare sempre più una reale esperienza nella vita delle nostre comunità scolastiche”.

"La collaborazione tra il mondo della salute e quello della scuola rimane fondamentale nella nostra regione - commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Gli stili di vita sono il principale determinante di salute e il più forte fattore protettivo per evitare l'insorgere delle principali patologie. Rafforzare, nel contesto scolastico, l'importanza di fare movimento, dell'alimentarsi in modo corretto, del saper mettere in pratica azioni per il proprio benessere, per lo stare bene con se stessi e con gli altri, è un investimento di primaria importanza per la salute dei ragazzi e delle ragazze. Un ringraziamento va a tutto il personale docente e al personale scolastico, a tutti i professionisti della sanità e dell'ambiente, ai volontari che rendono possibile queste iniziative. Quello che auspichiamo, anche in una prospettiva di equità di opportunità per bambini, bambine, adolescenti di tutto il territorio regionale, è che siano sempre di più le scuole che aderiscono ai percorsi delle Scuole che promuovono salute, non a caso il primo Programma del Piano regionale della prevenzione".

Cos’è la Rete delle scuole che promuovono la salute

La Rete delle scuole che promuovono salute nasce nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2020-2025 e della Legge regionale 19 del 2018, Promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria, in attuazione della quale è stato istituito il Tavolo regionale permanente per l'educazione alla salute e alla prevenzione nel sistema educativo e formativo, formato da rappresentanti di Regione (area Scuola e Sanità), Ufficio scolastico regionale, istituzioni scolastiche, enti di formazione accreditati, amministrazioni locali e università. Fin dalla sua istituzione, il Tavolo regionale ha lavorato per promuovere azioni e interventi per favorire l'adozione di stili di vita salutari e per costruire una Rete delle scuole che promuovono salute. Obiettivo, favorire la programmazione, da parte di istituzioni scolastiche ed enti di formazione, di iniziative finalizzate alla promozione della salute di tutti i soggetti della scuola.

I numeri della Rete

Nell’anno scolastico 2022-2023 sono 119 le scuole che hanno aderito alla Rete, di cui 61 istituti comprensivi, scuole primarie e secondarie di primo grado, 54 istituti secondari di secondo grado e 4 enti di formazione. 7 sono in provincia di Piacenza, 8 a Parma, 21 a Reggio Emilia, 6 a Modena, 27 a Bologna, 6 a Imola e Ferrara, 15 a Ravenna, 12 a Rimini e 11 a Forlì-Cesena.

Ad accomunare gli istituti, un percorso virtuoso di promozione della salute, non solo in classe, ma in maniera organica attraverso le politiche scolastiche, ambientali e di cittadinanza attiva che coinvolgono l’intera comunità scolastica, per migliorare l'ambiente fisico, organizzativo e relazionale della scuola, in linea con gli obiettivi della rete School for health in Europe, istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità per migliorare la salute dei giovani in Europa.

Numerose le attività e le iniziative promosse dalle scuole: dagli sportelli di ascolto contro il disagio giovanile all’Amico Tutor per la prevenzione dell’abbandono scolastico, dagli interventi didattici su alimentazione e attività fisica alla pet therapy.

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