Formazione. Stanziati oltre 180 milioni di euro per la nuova programmazione dell'istruzione e formazione professionale
Per i percorsi di istruzione e formazione professionale per gli anni scolastici 2019-2022, la Regione ha stanziato oltre 180 milioni di euro per un’offerta formativa rinnovata che comprende competenze trasversali, digitali e il potenziamento delle attività didattiche nei laboratori e nelle imprese.
Con questo stanziamento la Regione completa la programmazione delle risorse del Fondo sociale europeo assegnate all’Emilia-Romagna per il periodo 2014/2020.
E' stato anche siglato l’accordo con l’Ufficio scolastico regionale, per permettere agli Istituti professionali di offrire agli studenti, in aggiunta ai percorsi scolastici quinquennali, anche percorsi di istruzione e formazione professionale per il rilascio della qualifica triennale e del diploma professionale. Tale accordo si è reso necessario per dare seguito alla riforma nazionale dei percorsi di istruzione professionale.
L’assessore regionale alla Scuola e alla Formazione Patrizio Bianchi commenta: “La riforma nazionale dell’istruzione professionale, fondata su uno stretto raccordo della scuola e della formazione con il mondo del lavoro e sulla personalizzazione dei percorsi, raccoglie l’esperienza dell’Emilia-Romagna e rafforza il sistema di istruzione e formazione professionale costruito in questi anni, per consentire a tutti gli studenti di innalzare le proprie competenze di cittadinanza e avere migliori prospettive di occupabilità. Tra i ragazzi che partecipano a questi percorsi il successo formativo è al 94%, dunque, è merito anche di questo sistema se la dispersione scolastica in Emilia-Romagna è scesa dal 13,6 al 9,9%”.
Stefano Versari, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale sottolinea: “Anche nel nuovo assetto, gli Istituti professionali potranno contribuire in sussidiarietà alla realizzazione dell’offerta formativa di istruzione e formazione professionale. Gli studenti in uscita dal primo ciclo potranno scegliere tra percorsi quinquennali di istruzione professionale e percorsi triennali per conseguire una qualifica IeFP. In questo modo gli Istituti professionali accreditati arricchiranno le opportunità formative per i ragazzi al termine della scuola secondaria di primo grado. Un settore importante per il contrasto alla dispersione e per l’occupabilità, impegnato a rispondere alle vocazioni ‘del saper fare’ di molti nostri giovani”.
Novità della nuova Programmazione
La Programmazione triennale innova l’offerta formativa del sistema, migliorando la didattica per l’apprendimento delle competenze trasversali e digitali; inoltre, tutti i percorsi mirano a superare la separazione tra teoria e pratica e all’integrazione tra apprendimento in aula, in laboratorio e nelle organizzazioni di lavoro.
L’obiettivo è quello di garantire agli studenti in uscita dalla scuola media un'offerta educativa capace di offrire ancora più qualità, obiettivo condiviso con le parti sociali anche nel recente Patto Giovani Più.
Nel prossimo triennio si è prevista, inoltre, una maggiore personalizzazione dei percorsi, in particolare per i giovani a rischio di abbandono e un rafforzamento dei percorsi di quarto anno.
La finalità è quella di garantire a più studenti l’opportunità di proseguire il proprio percorso per accedere ad un titolo di istruzione terziaria.
Viene inoltre modificato il repertorio regionale delle qualifiche, integrando gli standard professionali regionali in base a quelli nazionali, per aumentare la spendibilità delle qualifiche e dei diplomi professionali e per allineare le competenze con le richieste di specializzazione del sistema produttivo. Finito il periodo di sperimentazione, viene inoltre portato a regime il 4° anno per arrivare alla qualifica e al diploma.
Nuovi strumenti di valutazione e controllo
La Regione Emilia-Romagna si è dotata inoltre di nuovi strumenti di valutazione e controllo di tutte le attività di formazione finanziate, inoltre le comunicazioni inviate dagli enti di formazione rispetto all’occupazione pertinente dei partecipanti vengono ora incrociate con i sistemi informativi regionali, con banche dati nazionali e attraverso interviste realizzate ai partecipanti ai corsi.