Occupazione. Il presidente di Anpal in visita ai centri per l’impiego della regione
L’Emilia-Romagna in prima fila per garantire politiche e servizi per il lavoro personalizzati alle persone disoccupate, con oltre 21 mila persone prese in carico in circa 2 anni dalla Rete attiva per il lavoro. Nel corso del 2018 i Centri per l’impiego hanno svolto 210mila colloqui, siglato 152mila patti di servizio, erogato servizi a 9.482 imprese, segnalato alle imprese 42.544 lavoratori. Sono i numeri che l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Patrizio Bianchi, ha presentato al presidente di Anpal, Mimmo Parisi - in visita oggi in alcuni Centri per l’impiego in Emilia-Romagna - con cui si è confrontato sulle politiche nazionali del lavoro.
«Dal 2015 - spiega l’assessore Patrizio Bianchi - la Regione, con il Patto per il lavoro, ha avviato una propria strategia di sviluppo con un forte investimento sui centri per l’impiego e sulle politiche attive del lavoro e con il coinvolgimento di privati accreditati. Un disegno fondato sull’istituzione dell’Agenzia regionale per il lavoro e della Rete Attiva per il lavoro, che permette oggi di inserire in un sistema che già funziona anche i navigator».
L’Agenzia regionale per il Lavoro
L’Agenzia può contare oggi su 625 operatori di cui oltre 160 assunti dall’Agenzia con concorso realizzato nel 2018. In itinere le procedure per la realizzazione del piano straordinario di potenziamento per assumere ulteriori nuovi operatori.
Un investimento sui servizi pubblici per il lavoro che ha permesso di aumentarne la capillarità, di migliorare il rapporto operatori/patti di servizio, oggi di 1/294 (era 1/436 nel 2017) e di governare l’integrazione con il privato accreditato. È in questo contesto che prenderanno servizio i 165 navigator che saranno da fine agosto inseriti sul territorio regionale. I nuovi operatori, assunti con contratti di collaborazione fino al 2021, dovranno prima sostenere un periodo di formazione all'Agenzia nazionale per le politiche attive, seguito da un secondo periodo formativo con i collaboratori e i dirigenti dei Centri per l’impiego. Dopo questa fase inizierà l’inserimento nei Centri del territorio, per affiancare gli operatori nell’accompagnare chi percepisce il reddito di cittadinanza alla ricerca del lavoro.
Che cos’è la Rete Attiva per il Lavoro
Per migliorare la qualità e l’estensione sul territorio dei servizi per il lavoro, la Regione ha introdotto l’accreditamento dei soggetti privati, ampliando la platea dei soggetti che possono sostenere le persone nella ricerca del lavoro e quindi i servizi e le opportunità a loro destinate.
Nel 2017 è nata così la Rete Attiva per il Lavoro, coordinata dall’Agenzia regionale per il lavoro e oggi costituita da 38 Centri per l’impiego, da 30 soggetti privati, con 277 sedi, accreditati per offrire servizi per il lavoro a persone e imprese, e da 54 soggetti, con 199 sedi, accreditati per offrire servizi per il lavoro a persone fragili e vulnerabili.