Transizione scuola-lavoro per studenti e studentesse con disabilità, oltre 12 milioni dalla Regione
Autonomia, partecipazione e inclusione. La Regione Emilia-Romagna rafforza il proprio impegno per sostenere le ragazze e i ragazzi con disabilità, investendo oltre 12 milioni di euro quest’anno per garantire loro un percorso formativo in grado di favorire la transizione verso il lavoro.
A fronte della conferma delle risorse statali di 9 milioni di euro, rimaste pressocché invariate rispetto allo scorso anno, la Giunta ha scelto di aumentare di oltre 3 milioni del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità 2024 lo stanziamento verso studenti e studentesse con disabilità certificata degli istituti superiori dell’Emilia-Romagna.
Per accompagnarli verso una propria autonomia e nella transizione al lavoro, ampliando le opportunità a loro disposizione, nella prospettiva di una visione unitaria tra progetto educativo e progetto di vita. E ancora, per sostenere ragazzi e ragazze nella piena partecipazione ai processi di apprendimento e arricchire i percorsi con opportunità orientative, formative ed educative, anche laboratoriali, che ne favoriscano la piena inclusione e integrazione.
La Regione ha approvato quindi la ripartizione delle risorse a favore di Comuni e Unioni di Comuni, che realizzeranno le azioni destinate ai giovani con disabilità certificata ai sensi della legge 104/92 che frequentano la scuola secondaria di secondo grado o che hanno da poco terminato tali percorsi.
Le risorse messe in campo dalla Regione qualificano dunque e rafforzano le azioni degli enti locali a favore degli studenti e delle studentesse disabili nel percorso verso l’autonomia e l’inserimento lavorativo, per ridurre gli ostacoli, contrastare le disparità e favorire l’inclusione.
Complessivamente gli enti locali avranno a disposizione oltre 21 milioni di euro.
La ripartizione dei fondi sul territorio
La ripartizione a Comuni e Unioni di Comuni dei 12 milioni di euro di fondi regionali è stata effettuata sulla base dello stesso criterio utilizzato per la suddivisione del fondo statale, ovvero prendendo come riferimento il numero di studenti con disabilità iscritti alle scuole superiori assistiti dagli enti Locali.
Alla Città metropolitana di Bologna vanno circa 2,5 milioni di euro, alla Provincia di Modena oltre 2,1, a quella di Reggio Emilia quasi 1,7 e a quella di Ferrara oltre 1,5. A Parma quasi 1,2 milioni di euro, a Ravenna 1 milione, a Forlì-Cesena oltre 840mila euro, a Rimini circa 800mila e, infine, a Piacenza 700mila euro.
Le azioni del Programma triennale
Queste misure, che rappresentano una delle azioni previste nel Programma triennale per l’occupazione delle persone con disabilità, prevedono tre aree di intervento.
Azioni per le persone
Comprendono servizi e opportunità a favore dei giovani, a partire dall’accesso all’istruzione e alla formazione, per poi accompagnarli nel percorso individuale verso l’autonomia e il lavoro; transizioni dalla scuola al lavoro e misure a sostegno del diritto allo studio universitario. E poi ancora misure per l’inserimento, il reinserimento e la permanenza nel mercato del lavoro delle persone con disabilità iscritte al collocamento mirato secondo quanto previsto dalla legge n. 68/99 e per le persone con disabilità già occupate; misure di formazione permanente. E infine servizi per la partecipazione al mercato del lavoro, quali il sostegno alle attività delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie; servizi di accompagnamento al fare impresa e all’autoimpiego; contributi a sostegno della mobilità casa-lavoro.
Interventi per le imprese
Incentivi alle imprese per l’inserimento lavorativo; contributi per l’adattamento dei posti di lavoro; incentivi a sostegno dell’avvio di nuove imprese con presenza maggioritaria di personale con disabilità.
Azioni di sistema
Per la qualificazione e lo sviluppo della rete pubblica e privata: questo ambito riguarda la qualificazione delle competenze degli operatori del sistema pubblico e privato a favore delle persone disabili, le attività dei Centri per l’impiego, degli Uffici del collocamento mirato, dell’Agenzia regionale per il lavoro e l’organizzazione della prossima Conferenza regionale per l'inclusione lavorativa delle persone con disabilità.