FSE, il nuovo Programma operativo presentato al Comitato di Sorveglianza
L’Emilia-Romagna ha approvato la propria proposta di Programma operativo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020, il documento che delinea per i prossimi 7 anni la strategia di programmazione delle risorse del FSE, il fondo strutturale con cui l’Europa e le Regioni investono sulle competenze delle persone per sostenere l’occupazione e la competitività dei territori. La nuova programmazione è stata presentata oggi al Comitato di Sorveglianza, l’organismo previsto dai regolamenti comunitari con il compito di accertare la qualità e l’efficacia dell’attuazione del Programma operativo regionale, presieduto dall’assessore regionale Patrizio Bianchi e composto da Cinzia Masina della Direzione generale Occupazione, Affari sociali e inclusione della Commissione Europea, da Gianna Donati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Direzione Generale Politiche Attive e Passive del Lavoro e da Stefano Mangogna del Ministero dell'Economia e delle Finanze, Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con l’Unione Europea (IGRUE) e dalle rappresentanze del partenariato istituzionale e sociale.
Le risorse a disposizione dell’Emilia-Romagna per i prossimi sette anni ammontano a 786 milioni di euro dicui 275,2 milioni di risorse nazionali e 117,9 milioni di euro di risorse regionali.
"Speriamo in una approvazione in tempi rapidi del nostro Programma operativo, per dare continuità ai nostri progetti già nel 2014 - ha detto in conferenza stampa l'assessore Patrizio Bianchi - L'Emilia-Romagna ha già utilizzato le risorse a sua disposizione per il periodo precedente, anche quelle aggiuntive ricevute per fare fronte alla emergenza del terremoto. Anche nel prossimo periodo punteremo soprattutto sulle competenze delle persone, perchè crediamo questa sia la leva per entrare e permanere nel mercato del lavoro".
Apprezzamento per l'utilizzo delle risorse da parte dell'Emilia-Romagna è stato espresso da Cinzia Masina della Commissione Europea. "Siamo rimasti colpiti per come sono state impiegate le risorse devolute dalle Regioni per i territori colpiti dal sisma - ha detto Masina - Si è ripensata la logica dell'intervento, e si è cercato di trasformare in una opportunità anche la catastrofe".
Con l’obiettivo di uscire dalla crisi che ha coinvolto il Paese dal 2008 e costruire una crescita e uno sviluppo della società regionale sostenibili e fondati sui diritti di tutti i cittadini, la Regione ha delineato la propria strategia di programmazione Fse a partire dal sistema “ER Educazione Ricerca Emilia-Romagna”, l’infrastruttura formativa regionale fondata su specializzazione e complementarietà, sull’integrazione dei soggetti formativi e sulla collaborazione con le imprese e sulla in sinergia di interventi e risorse per accompagnare le persone nelle transizioni tra la formazione e il lavoro e tra un lavoro e l’altro.
Due gli obiettivi a cui l’infrastruttura educativa regionale risponde. Il primo è garantire a tutti i cittadini pari diritti di acquisire conoscenze e competenze ampie e innovative e di crescere e lavorare esprimendo al meglio potenzialità, intelligenza, creatività e talento. Secondo obiettivo, profondamente connesso al primo, è generare condizioni di più stretta relazione fra offerta formativa e fabbisogni di crescita e qualificazione del capitale umano.
La Regione Emilia-Romagna intende affrontare il periodo di programmazione 2014-2020 del Fse continuando a svolgere un ruolo di primo piano in Italia e in Europa rispetto alla gestione dei fondi comunitari e cogliendo le sfide e gli obiettivi di Europa 2020.
La strategia delineata nella proposta di Programma operativo è stata elaborata attraverso un percorso di confronto tra istituzioni e di concertazione con le parti sociali, in coerenza con quanto evidenziato nel quadro di contesto e nelle linee di indirizzo per la Programmazione comunitaria 2014-2020 e con il Documento strategico regionale dell'Emilia-Romagna per la programmazione dei fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020.
I risultati del Por 2007-2013
Accanto alla nuova programmazione oggi al Comitato di Sorveglianza sono stati presentati i risultati ottenuti dall’Emilia-Romagna nel periodo dal 2007 al 2013. Il contributo ricevuto, pari a 847 milioni di euro (di cui 40 milioni nel 2013 quale contributo di solidarietà da parte delle altre Regioni italiane per le zone colpite dal terremoto del 2012) alla data del 31 maggio 2014 è stato impegnato per il 108,38% e pagato per l’83,07%. Sempre al 31 maggio 2014 sono complessivamente quasi 32 mila i progetti approvati che coinvolgono 381 mila persone.
Con i dati sopra indicati la Regione si conferma come una delle Regioni più efficienti nell’utilizzo delle risorse e nella capacità di dare risposte tempestive e qualificate alla domanda delle persone, delle imprese e dei territori. Un capace utilizzo del Fondo sociale europeo è leva fondamentale per realizzare politiche per uno sviluppo innovativo, coeso e sostenibile dei territori.
Le potenzialità del Fse, anche in situazioni straordinarie, sono state dimostrate in occasione del terremoto che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012. Si è trattato di un programma di intervento complesso, risultato di un processo di confronto con le parti sociali e con le istituzioni, che si è posto l’obiettivo di costruire e trasferire conoscenze e competenze nuove e innovative per accompagnare il territorio, le persone e le imprese in un percorso di ricostruzione e ripresa e cogliere nuove sfide sociali ed economiche.
Complessivamente sono oltre 25 mila le persone che hanno partecipato agli oltre 700 progetti finanziati.
Programmazione 2014-2020
Nell’ambito della prossima programmazione Fse la Regione intende agire su più fronti. In primo luogo punterà a qualificare il sistema formativo regionale, nelle sue diverse componenti (istruzione, istruzione e formazione professionale, formazione terziaria non universitaria, alta formazione, formazione e formazione in apprendistato) per favorire l’inserimento, il reinserimento e una permanenza qualificata delle persone e rafforzare e innovare i percorsi formativi di raccordo tra il sistema educativo e il mondo del lavoro e tra un lavoro e l’altro – con particolare attenzioni ai tirocini. L’emergenza occupazionale sarà affrontata in modo mirato, attraverso misure complesse di intervento per il lavoro che accompagnino e supportino i processi di ristrutturazione e riposizionamento strategico di singole imprese o di comparti/filiere produttive con azioni di consolidamento delle competenze per la permanenza nel posto di lavoro e per l’eventuale ricollocazione dei lavoratori che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro o che già hanno perso un’occupazione.
La Regione intende inoltre sostenere gli interventi complessi per corrispondere ai fabbisogni di competenze necessari all’innovazione e alla qualificazione della base produttiva, oltre che riorganizzare i centri per l'impiego in servizi in rete per il lavoro per le persone e per le imprese, accessibili anche attraverso le tecnologie digitali, per qualificarne l’offerta e razionalizzarne il disegno unitario.
Un altro obiettivo è quello di aprire il sistema educativo e formativo ad una dimensione internazionale, mentre per quanto riguarda l’inclusione sociale delle persone in condizione di svantaggio, si darà razionalità e unitarietà agli interventi, per contrastare la marginalità e l’esclusione sociale.
Principi orizzontali a tutta la programmazione saranno lo sviluppo sostenibile, le pari opportunità e la non discriminazione, la parità tra uomini e donne.
Per saperne di più
Il Rapporto Annuale di Esecuzione 2013
Il quadro di sintesi degli interventi progettati per il periodo 2014-2020 (14.29 KB)