Diritto allo studio universitario: approvata la modifica di legge
Un risparmio di circa 60 mila all’anno da destinare alla concessione di ulteriori borse di studio grazie alla eliminazione della figura del presidente e del consiglio di Er.Go, l’azienda regionale per il diritto allo studio. L’Assemblea legislativa ha approvato il progetto di legge della Giunta regionale che modifica la Legge regionale 15 del 2007 e che conclude un percorso di razionalizzazione avviato con la costituzione dell’Azienda unica regionale e che ha portato ad una maggiore governance della Regione sulle politiche del diritto allo studio, superando la frammentazione delle quattro aziende universitarie.
“Siamo soddisfatti che l’Assemblea abbia accolto con favore la nostra impostazione – ha detto l’assessore regionale all’Università Patrizio Bianchi - L’intervento è volto non solo a contenere la spesa ma anche a semplificare e snellire i processi decisionali, per un’azienda a cui è affidata una funzione prettamente gestionale dei servizi e degli interventi nell’ambito del diritto allo studio universitario”.
Con la modifica di legge viene rafforzato il legame con le Università presenti nel territorio regionale e con gli studenti attraverso l’istituzione presso Er.Go. di un Comitato composto dai rettori degli Atenei e dal presidente della Consulta regionale degli studenti. Il Comitato avrà compiti di consultazione e di confronto sulle materie della legge ed esprimerà parere obbligatorio e vincolante su alcuni atti fondamentali dell’Azienda, come statuto, bilancio e bandi. Coinvolte formalmente nella Conferenza regionale universitaria anche le due università lombarde con sede a Piacenza, Cattolica e Politecnico, sancendo così una presenza che esisteva già di fatto da anni.
Rimane la figura del direttore di Er.Go, a cui sono attribuite le funzioni relative alla gestione tecnica, amministrativa e contabile dell’azienda e viene confermato il collegio dei revisori.
La proposta è stata accolta con favore dagli organi uscenti di Er.Go, dai rettori degli atenei regionali e dalla Consulta regionale degli studenti.