L’Emilia-Romagna punta sui giovani talenti, approvata la nuova legge regionale
Puntare su ragazze e ragazzi, per costruire un presente e un futuro nuovi. Con l’approvazione in Assemblea legislativa, l’Emilia-Romagna ha una nuova legge regionale per attrarre e trattenere giovani talenti: persone a elevata specializzazione che qui possono trovare un lavoro, un proprio spazio professionale o di ricerca, o intraprendere un percorso di alta formazione. Lo stesso potranno fare i cosiddetti ‘cervelli in fuga’, per un possibile rientro dall’estero. Giovani che, oggi più che mai, possono trovare lungo la via Emilia nuove opportunità nell’ecosistema regionale della ricerca, dell’innovazione e della formazione.
La legge, che porta la firma della Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini, è stata illustrata in Assemblea dall’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ed è la prima del genere nel panorama nazionale.
La Regione intende centrare l’obiettivo che si è posta attraverso diverse misure: agevolazioni alle imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero o interessati a lavorare o fare ricerca in Emilia-Romagna; percorsi formativi personalizzati; percorsi di specializzazione e qualificazione attraverso una rete di master in strutture e scuole di alta formazione; pacchetti di servizi di welfare (nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e lavoro) per i giovani e le loro famiglie.
Attrarre in Emilia-Romagna giovani talenti e fare restare qui quelli che già ci sono, perché nati in Emilia-Romagna o venuti a studiare in regione, e agevolare il rientro di chi ha scelto esperienze all’estero, passa anche per l’offerta che arriva dalle nuove frontiere del supercalcolo, del digitale e della scienza per lo sviluppo umano. Elementi che sempre di più caratterizzano la Data Valley dell’Emilia-Romagna, hub europeo dei Big Data grazie alle Reti dei Tecnopoli, dell’Alta tecnologia e dell’Alta formazione, con al centro il Tecnopolo di Bologna, dove già si trovano il supercomputer europeo Leonardo e il Data Centre del Centro meteo europeo. Con uno strettissimo collegamento tra atenei e sistema delle imprese.
“Oggi facciamo un passo avanti importante, con l’approvazione di una legge unica nel suo genere in Italia, afferma il presidente Bonaccini. L’intero sistema regionale istituzionale, dei saperi, sociale ed economico dimostra ancora una volta la capacità di lavorare insieme a obiettivi comuni e condivisi nel Patto per il Lavoro e per il Clima con tutte le parti sociali: crescita sostenibile, innovazione e ricerca, nuova e buona occupazione. Lo vogliamo fare puntando sui giovani, per noi determinanti per costruire una regione coesa, dinamica, che dia risposte alle sfide che abbiamo davanti. Credo che dall’Emilia-Romagna arrivi una indicazione necessaria al Paese: serve infatti una strategia nazionale che guardi ai giovani, un grande piano di investimento su di loro”.
“In un territorio che offre già una buona qualità di vita ed esprime eccellenze uniche al mondo - prosegue il presidente - scommettiamo sull’attrattività, il trattenimento e la valorizzazione dei talenti per supportare le nostre filiere, manifatture e comparti d’eccellenza, dall’automotive all’agroalimentare, dalla Data Valley ai settori creativi, solo per citarne alcuni. Ai giovani talenti, e più in generale alle ragazze e ai ragazzi - chiude Bonaccini - diciamo di venire in Emilia-Romagna, perché il futuro è già qui ed è qui che investiremo, valorizzandole, sulle loro capacità e attitudini”.
Il provvedimento
La legge regionale è stata al centro del confronto con le parti sociali e definisce quello che sarà l’impegno condiviso di più soggetti: istituzioni pubbliche ed enti locali, università e centri di ricerca, sistema delle imprese, delle professioni e organizzazioni sindacali, Fondazioni e Camere di commercio. Anche attraverso accordi di collaborazione e di partenariato con altre regioni, nonché con istituzioni e network europei e internazionali.
Le risorse: già stanziati 115 milioni di euro
Le misure previste saranno garantite attraverso il Fondo sociale europeo Plus, in particolare per formazione, occupazione e residenzialità, e del bilancio regionale: da quest’ultimo, già a partire da quest’anno è previsto un primo stanziamento di 2 milioni di euro per le imprese che assumeranno.
Ma nel complesso le risorse che concorreranno al raggiungimento del traguardo fissato sono molte di più, basti pensare agli oltre 100 milioni di euro che la Regione investe per il diritto allo studio universitario assicurando borse di studio in denaro e servizi al 100% degli studenti idonei, per garantire a tutti le stesse opportunità, al di là di condizione economiche e provenienza.
Sono poi disponibili i 13 milioni di euro previsti sempre nel bilancio 2023 per finanziare i progetti sull’attrazione degli investimenti selezionati nell’ultimo bando della legge regionale 14/2014, con quote previste per assunzioni di personale qualificato o per l’ingresso in impresa di ricercatori. Fondi a cui andranno aggiunti quelli di tutti i soggetti coinvolti, dalle altre istituzioni ai privati.