La Regione insieme ai territori per raggiungere gli obiettivi di Agenda 2030

La vicepresidente Priolo: “Servono la collaborazione e l’impegno di tutti per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica”

Venticinque obiettivi su trenta nei quali l’Emilia-Romagna è in una situazione migliore o analoga rispetto a quella a livello nazionale. Nettamente al di sopra dell’andamento del Paese in voci importanti come: disoccupazione, giovani che non studiano e non lavorano (NEET), spesa per ricerca e sviluppoabbandono scolasticoscuola dell’infanziadisuguaglianza dei redditi.

Sui siti istituzionali della Regione Emilia-Romagna e degli altri 16 enti che hanno aderito al progetto di territorializzazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, sono pubblicate le valutazioni comparate dell’andamento dei diversi livelli territoriali e istituzionali rispetto al conseguimento dei 35 obiettivi quantitativi della Strategia regionale selezionati nel Documento di economia e finanza (DEFR) 2023-2025.

L’occasione per fare il punto su quanto fatto in Emilia-Romagna è stato l’evento “La territorializzazione dell’Agenda 2030 Emilia-Romagna. Il sistema multilivello della Strategia regionale per lo Sviluppo sostenibile”. All’incontro - che si è svolto il 6 aprile 2023 in Regione - hanno partecipato Andrea Orlando (Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta della Regione Emilia-Romagna), Federico Olivieri (ricercatore senior ASviS), Walter Vitali, (coordina il gruppo di lavoro sul goal 11 di ASviS) e Irene Priolo (vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega a Transizione ecologica e contrasto al cambiamento climatico).

"L'Emilia-Romagna crede negli obiettivi fissati dall'Agenda 2030 dell'Onu ed è al lavoro per attuarli attraverso la nuova stagione di pianificazione e le politiche definite su scala regionale, spiega Priolo. A questo si unisce il fondamentale lavoro di squadra con i territori. Servono collaborazione, coinvolgimento e impegno di tutti, dalle istituzioni a ogni livello di governo, fino ai singoli cittadini - continua - per un grande gioco di squadra di cui serve monitorare i risultati, passo dopo passo, per verificare con puntualità i progressi compiuti e definire le migliori strategie necessarie a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica".

È la prima volta che in una Regione italiana si realizza un progetto così ampio di sistema multilivello, così come auspicato nella proposta di nuova Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS) in corso di approvazione definitiva. Il progetto ha coinvolto 16 enti locali oltre alla Regione Emilia-Romagna: la Città metropolitana di Bologna; le Province di Modena, Piacenza e Ravenna; le Unioni dei Comuni Bassa Romagna, Rubicone e Mare, Terre d’Argine, Valli del Reno, Lavino e Samoggia; i Comuni di Albareto, Bologna, Cesena, Civitella di Romagna, Monte San Pietro, Parma, Piacenza e Reggio Emilia.

L’obiettivo ora è di aggiornare costantemente anno dopo anno l’andamento del posizionamento rispetto al conseguimento degli obiettivi quantitativi con relative politiche messe in atto dagli enti locali, estendendo il progetto a quanti più enti locali possibili della Regione.

Oltre ad orientare tutta l’azione amministrativa verso la sostenibilità dello sviluppo, le valutazioni servono ad offrire un quadro di riferimento relativo al proprio territorio per le pratiche di sostenibilità di cittadini, imprese e associazioni. Il conseguimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile, infatti, non dipende solo dal settore pubblico e richiede il concorso di tutti.

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ultima modifica 2023-04-06T13:56:12+01:00
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